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Coronavirus, guardare al futuro con la forza della fede


È in vigore un nuovo decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri finalizzato a definire in Italia in modo unitario il quadro degli interventi per arginare il rischio del contagio del “coronavirus” (COVID-19) ed evitare il sovraccarico del sistema sanitario.


Come ha sottolineato la Conferenza Episcopale italiana: “Le misure adottate nel provvedimento mettono in crisi le abituali dinamiche relazionali e sociali. La Chiesa che è in Italia condivide questa situazione di disagio e sofferenza del Paese e assume in maniera corresponsabile iniziative con cui contenere il diffondersi del virus. Attraverso i suoi sacerdoti e laici impegnati continua a tessere con fede, passione e pazienza il tessuto delle comunità. Assicura la vicinanza della preghiera a quanti sono colpiti e ai loro familiari; agli anziani, esposti più di altri alla solitudine; ai medici, agli infermieri e agli operatori sanitari, al loro prezioso ed edificante servizio; a quanti sono preoccupati per le pesanti conseguenze di questa crisi sul piano lavorativo ed economico; a chi ha responsabilità scientifiche e politiche di tutela della salute pubblica”.


Una posizione questa anche della nostra Congregazione che in Italia è impegnata in tanti centri di carità, di assistenza a malati, disabili, anziani, nelle scuole e nelle parrocchie.


Il nostro Fondatore San Luigi Orione ha affrontato proprio in Italia due tragedie drammatiche: il terremoto della Marsica e quello di Reggio Calabria e proprio dal suo esempio di una «carità mai doma» dobbiamo prendere la forza e la speranza per guardare avanti per un futuro migliore.


Nonostante le evidenti difficoltà dobbiamo imparare a muoverci, a reagire, a non sopperire alla paura, ma a trovare energie nuove per una reazione unitaria, perché se è vero che dobbiamo evitare di stringerci le mani, è invece necessario stringere le interazioni, le sinergie, le maglie della rete sociale e i questo la rete e i social potranno certamente aiutarci.


Tutte i nostri centri sparsi in Italia non solo rispettano rigorosamente le indicazioni delle autorità locali e delle diocesi, ma idealmente sono unite da un’incessante preghiera per il bene di questo nostro amato paese e di tutti quelli che stanno soffrendo a causa di questa epidemia.


Anche a Tortona, in vista della GMGO 2020, i lavori stanno andando avanti, con la speranza che per la data dell'evento la situazione sia tornata alla normalità.


È certamente un momento difficile, che non abbiamo mai vissuto prima. Ci sentiamo smarriti, increduli e in ansia. Scuole chiuse, strade vuote e un virus invisibile che sta cambiando le nostre abitudini, il nostro essere nella società. Ma proprio in questi momenti dobbiamo ricordarci le parole del nostro Fondatore: “Noi, Figli della Divina Provvidenza, dobbiamo vivere di fede: sarebbe ironia chiamarsi Figli della Provvidenza e non vivere di fede. Ma non una fede morta, blanda, una fede tarda, una fede tiepida, ma viva, ma fervida, ma operosa!”.

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